Plantari SI o NO?
Questa è una domanda che spesso ci si pone quando si ha un problema di “postura scorretta“. Potrebbe servirmi un plantare ortopedico?

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Il piede, infatti, rappresenta uno dei recettori fondamentali per il sistema posturale in quanto il complesso piede-caviglia è un insieme propriocettivo ed esterocettivo formidabile per la quantità di informazioni che muscoli, articolazioni e cute riescono a offrire per il controllo della postura in ortostatismo (in piedi).
In posizione eretta, quindi, i piedi intervengono sempre nella regolazione posturale. Perciò, una deformazione o asimmetria si ripercuoterà sempre a monte (verso l’alto) e di conseguenza provocherà un adattamento posturale. Tuttavia, può accadere anche il percorso inverso in quanto il piede rappresenta un vero e proprio tampone terminale del sistema posturale per cui sarà in grado di adattarsi nei casi di uno squilibrio posturale discendente (dall’alto) per riarmonizzare l’appoggio al suolo.
Questo adattamento è reversibile per un tempo limite, fino a 10 mesi, oltre i quali la correzione podalica diventerà indispensabile.
In postura esistono 4 tipologie di piedi:
- Causativo
- Adattativo
- Misto
- Doppia componente
A seconda della tipologia, il piede assume ruoli diversi nella regolazione posturale e una sua deformazione o asimmetria è responsabile diretta o indiretta della rotazione interna/esterna degli arti inferiori, della antiversione/retroversione del bacino, dell’accentuazione/riduzione delle curve fisiologiche della colonna vertebrale.
Vista la stretta relazione tra piede e postura, non si può valutare l’appoggio podalico se non si contestualizza il tutto in un esame posturale per capire se e come intervenire.
Perciò, stabilire che l’utilizzo di un plantare sia una soluzione valida a una problematica posturale senza valutare anche altri distretti diversi dal piede rischia di essere un rimedio inefficace come quello di chi si ostina a riempire secchi d’acqua, invece di riparare direttamente la perdita dal tetto.
In questo contesto l’osteopata interviene e consente di interpretare al meglio l’interazione piede-postura. Nei casi in cui sarà indispensabile un ausilio esterno rappresentato dal plantare sarà utile una visita podologica di approfondimento, mentre nei casi in cui il piede è solo una vittima finale delle perturbazioni esterne o interne, l’osteopata sarà in grado di riconoscerle e di agire su di esse per ristabilire un corretto equilibrio.

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